T-Save


1000 T-shirts to save you

 
T-SAVE
 
Cosa succede quando una teeshirt, indumento tra i più ampiamente diffusi nei nostri armadi, viene gettata perché usurata o perché deve lasciare spazio ad altro nel nostro guardaroba? Quanto CO2, acqua, elettricità sono serviti per produrre una maglietta?
 
Sono questi i quesiti all’origine di T-SAVE, nuovo progetto ideato da Talking Hands che unisce tre importanti attori: Talking Hands, Angoli di Mondo Coop. Sociale e Engineer3d.
Si è deciso di raccogliere 1.000 tees usate. A partire da questo indumento semplice, abbiamo iniziato ad immaginarne un riutilizzo creativo. Secondo le linee guida fornite da Engineer3d, è stato possibile realizzare una collezione che non solo ha valorizzato la materia prima destinata a diventare scarto, ma che ha rispettato rigidi standard ambientali durante tutte le fasi di lavorazione.
 
Il risultato è stato misurato in termini di impatti ambientali per garantire trasparenza e quantificarne i risultati. Si tratta di articoli completamente rinnovati, pezzi unici, reinterpretati secondo la visione personale dei designer di Talking Hands.
 
Senza la presunzione di aver risolto il problema dell’impatto ambientale della filiera tessile, uno degli anelli più critici del sistema moda, il progetto T-SAVE è prima di tutto un esperimento di rete che ha cercato di definire un modello collaborativo che unisce diversi soggetti con competenze e saperi professionali.
Siamo convinti che sia proprio nella qualità dei processi produttivi, del design, dei materiali, ma anche della ricerca tecnologica orientata verso una produttività sostenibile in termini ambientali e sociali la chiave per cercare di ridurre sempre di più l’impatto della filiera produttiva della moda sull’ambiente.
L’affinità tra i soggetti coinvolti è confermata anche dalla comune attenzione all’inclusione sociale.
Formazione, condizioni di lavoro dignitose, percorsi di inserimento professionale, apertura ad immaginari plurali sono solo alcuni degli ingredienti che permettono a nostro avviso di costruire una nuova filiera all’insegna della sostenibilità e del dialogo.
 
 
I numeri dei risparmi ambientali
 
Per valutare i benefici ambientali del progetto di riutilizzo T-Save è stata condotta un’analisi LCA (Life Cycle Assessment, ovvero analisi del ciclo di vita). Questo è un metodo di analisi oggettivo e standardizzato, che permette di quantificare i potenziali impatti sull’ambiente e sulla salute umana associati a un bene o servizio lungo il suo intero ciclo di vita, dall’acquisizione delle materie prime al fine vita (“from cradle to grave”). Questo tipo di metodologia, principale strumento operativo del “Life Cycle Thinking”, non si limita a considerare soltanto gli aspetti “evidenti” dei processi analizzati, ma tiene anche conto di tutto ciò che è direttamente e indirettamente connesso agli stessi e che determina un impatto sull’ambiente. Ad esempio, per valutare le emissioni di CO2 associate ad un determinato processo, non considera solo ciò che esce da un camino o i rifiuti prodotti, ma anche tutto quello che deriva dai processi coinvolti in maniera indiretta (es. quanta CO2 è stata generata per estrarre, produrre, trasformare e trasportare la materia prima in input al processo stesso).
 
L’analisi LCA in questione è stata quindi condotta con l’obiettivo di “misurare la sostenibilità” del progetto T-Save, ovvero per valutare i benefici ambientali del riutilizzo. Per farlo, sono stati misurati gli impatti ambientali dovuti al processo di rigenerazione dei capi della collezione T-Save, che sono stati poi confrontati con quelli relativi al processo di produzione ex-novo degli stessi capi coinvolti nel progetto. In termini tecnici, l’analisi condotta è un’analisi LCA “from cradle to gate”. Questo significa che i confini della stessa non considerano le fasi di utilizzo e fine vita, che, come evidenziato nei paragrafi precedenti, sono caratterizzate da un’elevata incertezza, soprattutto quando si parla di riutilizzo. In questo modo, i risultati dell’analisi rappresentano i benefici ambientali legati alla scelta di un capo del progetto T-Save, che evita la produzione ex-novo di una t-shirt ed evita che un prodotto ancora funzionale finisca in discarica.
 
 
(Ciclo di vita completo di una maglietta del progetto T-Save di Engineer3d, 2022)
La linea tratteggiata in arancione rappresenta la produzione ex-novo delle magliette che verranno poi rigenerate grazie al progetto T-Save. La linea tratteggiata in verde invece comprende tutti i processi che garantiscono alla stessa maglietta una seconda vita. Questi due cicli di vita parziali verranno poi confrontati per valutare i benefici ambientali del progetto di riutilizzo.
 
 
L’analisi è stata condotta a partire dai dati direttamente forniti da Talking Hands e Angoli di Mondo, successivamente integrati con medie di settore ottenute da studi verificati e dal database Ecoinvent 3.8 (una delle fonti più autorevoli nel campo delle analisi LCA). Questa integrazione è inevitabile: la supply chain del settore tessile non è sempre tracciabile e spesso gli attori coinvolti non sono in grado di comunicare i dati necessari allo sviluppo di uno studio LCA, in quanto difficilmente misurabili.
Un’ulteriore complicazione è dovuta al fatto che i processi adottati nell’industria della moda differiscono da produttore a produttore; ciò rende necessario adottare delle metriche di settore che permettano di descrivere complessivamente i singoli processi. Ad ogni modo, i risultati ottenuti riflettono con precisione la sostenibilità delle materie prime utilizzate, degli attori coinvolti e dei processi adottati.
Per condurre l’analisi è stato inoltre necessario fare alcune assunzioni, ragionevolmente giustificabili e in ogni caso solide da un punto di vista metodologico:
 
• Il processo di produzione delle magliette ex-novo è stato modellato secondo le indicazioni fornite da Gilldan, uno dei principali player mondiali nella produzione di t-shirt pronte per stampa e il più trasparente in termini di supply chain. E’ stato poi ipotizzato ragionevolmente che questo potesse essere rappresentativo per tutte le magliette coinvolte nel progetto T-Save, i cui produttori sono caratterizzati come Gildan da una supply chain estesa in tutto il mondo.
 
• Per quanto riguarda il processo di rigenerazione, le principali materie prime utilizzate sono rifiuti tessili (sia “pre-consumer waste” come il tessuto wax, che “post-consumer waste” come le magliette rigenerate) e c’è un forte consenso nel mondo scientifico ed accademico nel considerarli privi di impatti. Per questo motivo è stato adottato il cosiddetto approccio “cut-off”, in cui i rifiuti sono considerati “burden free” ed il loro impatto ambientale è dovuto solamente alle operazioni di raccolta e riutilizzo.
 L’impatto ambientale del wax africano (più precisamente, del processo di tintura/ stampa in sé) non è particolarmente approfondito dalla letteratura in materia; di conseguenza, è lecito supporre che la sua sostenibilità dipenda per lo più dal “supporto” tessile su cui la tintura è applicata: un wax di cotone 100% organico comporterà quindi impatti minori rispetto a un cotone prodotto irresponsabilmente.
 
• L’inizio del ciclo di vita delle magliette del progetto T-Save è stato identificato con il trasporto delle stesse alle sedi di Angoli di Mondo. Secondo le stime fornite, circa l’80% dei capi è portato direttamente come donazione spontanea dalle singole persone.
 
Per valutare l’impatto ambientale relativo a questa fase del ciclo di vita si è quindi ipotizzato che una persona consegni in media una quantità pari a 3 kg di vestiti e che le stesse ottimizzino questo spostamento compiendo successive commissioni. In questo modo l’impatto ambientale del trasporto è stato solo in parte associato alle magliette donate, materia prima del processo di rigenerazione.
 
Settimanalmente ci sono 3 giri interni fissi di scambio/riassortimento tra Noventa e le botteghe di Padova. E’ stato quindi ipotizzato che una maglietta rimanga in circolazione tra i 4 ed i 6 mesi prima di essere acquistata, venendo quindi ridistribuita tra le sedi di Angoli di Mondo in media tra le 4 e le 8 volte.
E’ stato ipotizzato che in media vengano selezionate 100 magliette per essere trasportate alla sede di Talking Hands per poi essere rigenerate. Questo vuol dire che per raggiungere la quota di 1000 magliette riutilizzate nel progetto T-Save saranno necessari all’incirca una decina di viaggi tra il Mercatino usato Angoli Di Mondo di Noventa Padovana e la stessa sede di Talking Hands.
 
L’impronta ambientale dei capi della collezione T-Save è stata valutata secondo le categorie di impatto definite dall’Environmental Footprint 3.0, il metodo di valutazione degli impatti ambientali sviluppato dall’Unione Europea.
E’ dunque possibile affermare che scegliere una maglietta del progetto T-Save permette di:
 
 
 
Sostenibilità Sociale
 
Innanzitutto, riteniamo opportuno un breve excursus sui due protagonisti del progetto T-Save: la loro stessa cooperazione dimostra, di per sé, la forte sostenibilità sociale di un’iniziativa del genere.
Nata a Treviso nel mezzo di un’emergenza umanitaria, Talking Hands è più di un’organizzazione no profit. È uno studio di fashion design che dà potere a migranti e rifugiati africani – una possibilità di ricominciare e raccontare sé stessi attraverso un lavoro dignitoso e artistico.
 
Nell’atelier Talking Hands, ogni fase del processo creativo e produttivo avviene secondo collaborazione e libertà creativa, affinché tutti contribuiscano all’obiettivo comune lasciando la propria impronta. Prima ancora del design dei capi (per cui tutti i lavoratori hanno uguale voce in capitolo), il confronto tra idee e sensibilità diverse inizia dalla selezione dei materiali – un connubio di tessuti italiani e africani; questi sono poi abbinati caso per caso (e in totale autonomia espressiva) dai singoli sarti, realizzando così pezzi unici. La partecipazione riguarda anche la fase di vendita: gli artigiani presenziano negozi pop-up, mercati, fiere e mostre, facendosi protagonisti dell’intero progetto.
Angoli di Mondo è una cooperativa sociale di tipo B, e in quanto tale favorisce l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Iscritti al registro di organizzazioni Equo Garantito, parte della Rete Veneto Equo, nonché soci di Altromercato, AltrEconomia e Viaggi & Miraggi: l’affiliazione a queste realtà consolidate e virtuose a dimostrare l’impegno di Angoli di Mondo in materia di consumo responsabile.
L’obiettivo è far sì che i consumatori si chiedano sempre cosa ci sia dietro le loro scelte d’acquisto, affinché ciascuno di noi possa contribuire ogni giorno a delineare un’economia (e dunque una società) più giusta.
 
L’attività informativa risponde in maniera diretta all’obiettivo precedente, e comprende interventi (laboratori, testimonianze ecc.) rivolti a studenti o gruppi informali, partecipazione alla progettualità territoriale e altri eventi (es. promozione delle “filiere di valore”, rispetto dei diritti umani). A tal proposito, Angoli di Mondo accoglie stagisti/ tirocinanti, affiancandoli nel loro percorso formativo in questi ambiti.
 
Coerentemente con i valori descritti finora, i vari progetti ambientali di Angoli di Mondo (es. Riusame mucho, RipArati, Il filo che ci unisce) ambiscono a realizzare una più ampia definizione di sostenibilità.
Con Talking Hands e il progetto T-Save, l’idea è di costruire una nuova filiera di valore e (idealmente) espanderla in modo sistematico.
 
Date queste circostanze, il progetto T-Save appare già coerente con molti degli SDGs (Sustainable Development Goals) definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU – soprattutto 4 (Quality Education), 10 (Reduced Inequalities) e 11 (Sustainable Cities and Communities), ma anche 1 (No Poverty) e 8 (Decent Work and Economic Growth), idealmente 9 (Industry Innovation and Infrastructure) e sicuramente 17 (Partnership for the Goals).
 
 
 
Gli attori
 
Talking Hands, studio di design permanente che permette alle persone delle comunità di rifugiati di disegnare, creare e vendere prodotti di moda e design;
 
Angoli di Mondo Coop. Sociale, realtà che dal 1998 affianca la preesistente associazione, attiva a Padova e provincia dal 1985. Scopo principale dell’organizzazione è la sensibilizzazione a pratiche di Consumo Responsabile, anche attraverso percorsi di inserimento lavorativo di persone in situazione di disagio. Le sue attività principali sono la promozione del Commercio Equo e Solidale e di altre filiere etiche e sostenibili e il Recupero e la valorizzazione dell’usato. La cooperativa gestisce 8 punti vendita tra botteghe e mercatini a Padova e provincia;
 
Engineer3d, organizzazione di esperti di moda trasparente e responsabile con sede a Milano, che aiuta i brand a rendere i propri prodotti sostenibili basandosi sulla misurazione, riduzione e compensazione degli impatti ambientali lungo tutta la filiera.
 
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