L'esposizione "Frontiere – Espressioni di design contemporaneo", a cura di Maria Milano e Lucio Magri, è parte integrante del programma "Territorio Italia", che sancisce la presenza italiana nella 1° edizione della Porto Design Biennale 2019.
"Un’occasione per riflettere su alcune delle più stimolanti espressioni del design contemporaneo ed emergente nell’attuale panorama italiano", scrivono i curatori, "Frontiere presenta storie di designers, aziende, scuole e associazioni che, reagendo agli stimoli della realtà post-millennium, si reinventano scoprendo nuove dimensioni nell’approccio al design".

La mostra è organizzata attraverso una griglia tematica che cerca di inquadrare alcune significative esperienze dove emergono nuove modalità di progettazione e di produzione del design. Una "nuova geografia" realizzata attraverso un accurato lavoro curatoriale di mappatura e localizzazione delle esperienze in corso, il cui risultato è un archivio di oggetti, selezionati e documentati per evidenziarne l'aspetto di diffusione territoriale e quanto queste esperienze sono capaci di entrare in relazione con il multiforme tessuto sociale.

Uno dei temi centrali mette in evidenzia le progettualità che parlano di conversione ecologica e di percorsi alternativi nel rispetto della dimensione umana e ambientale. Catalogazione da cui emerge quanto queste esperienze siano ancora basate sullo sforzo molto spesso isolato di giovani studi e piccole aziende.
La mostra intende rimettere in discussione anche la sfera dei consumi attraverso la critica di un'economia esacerbata da una bulimia consumistica. Sul piano progettuale attraverso una riconsiderazione dell'uso dei materiali e le sue conseguenti applicazioni, in termini più ampi e trasversali evidenziando la nascita di una nuova cultura materiale.
L'area dov'è presente Talking Hands è la sezione dedicata al Design Sincretico, la nostra esperienza fin dalle sue origini è testimone della necessità di progettare nuovi spazi di interazione democratici, presupposti necessari alla promozione di un'idea di mixité culturale, dove le identità individuali e collettive rendono fluide e negoziabili le differenze rimettendo in discussione e aggiornando i principi su cui si basa l'inclusione sociale.

In mostra alcune testimonianze e felici combinazioni fra designer, associazioni, cooperative sociali che attraverso un processo progettuale fluido e trasparente rendono possibile non solo includere meglio ma anche ripensare al ruolo fondamentale delle relazioni all'interno della società. 
Frontiere esplora questi ambiti, quelli di un approccio sociale e anche politico al design di cui l'Italia vanta non solo una "memoria" che riporta alle riflessioni teoriche e pratiche del design radicale degli anni '70, ma anche a una sua peculiarità fondata su una secolare ricchezza e tradizione del Fare, inteso come risorsa e opportunità di crescita umana e culturale.

Curatori: Maria Milano, Lucio Magri.
Progetto grafico: Degrau
Progetto espositivo: Design Factory

 

PORTO DESIGN BIENNALE